Mai come negli ultimi mesi abbiamo assistito ad avvicendamenti nel management delle aziende cosmetiche. Mai come di recente abbiamo visto salire alla guida di brand importanti volti già noti, perché provenienti da altre realtà del settore, e outsider, che fino a pochi mesi fa nulla avevano a che fare con il beauty ma che vantano curricula di tutto rispetto a livello nazionale e internazionale. Ci voleva! Ci volevano nuove motivazioni, nuovi punti di vista, nuove esperienze e nuovi stimoli per guardare con occhi diversi alla profumeria, un mercato di per sé atipico in quanto caratterizzato da dinamiche tipiche della moda e del lusso eppure per molti versi assimilabile alla grande distribuzione. Questo fermento, associato ai segnali positivi che vediamo nella distribuzione – non tanto in termini di numeri quanto di voglia di fare e di rinnovarsi – non possono che fare bene alla profumeria, un canale che può e deve recuperare il ruolo da primo piano che aveva in passato. Non sappiamo in che modo ciò possa accadere e quale sarà la profumeria del futuro, ma siamo certi che questa fase di transizione si concluderà con un selettivo più forte e sicuramente più motivato.