Si è svolta ieri sera l’ennesima premiazione annuale di Accademia del Profumo. Non scendiamo nel merito della scelta di questa location e dell’allestimento, perché non ci riguardano e non ci interessano, ci chiediamo tuttavia, come sapete già da qualche anno, quale può essere il senso di una serie di premi e di una serata che sono del tutto autoreferenziali. È vero i migliori profumi dell’anno sono stati assegnati da una votazione aperta al pubblico, ma ahimè gli altri da una giuria di addetti ai lavori che definire cerchiobottista è un eufemismo (non sia mai detto che qualcuno dei principali sostenitori di Accademia non ottenga un riconoscimento!). Perché un consumatore dovrebbe votare? Perché dovrebbe partecipare ad assegnare un premio che non ha alcuna visibilità e non è minimamento speso in termini di comunicazione nei mesi successivi all’evento? Un tempo il fatto che un profumo fosse votato come il migliore era una garanzia nei confronti dei consumatori. E oggi? Non è più così. Ci ha fatto piacere vedere la maggior parte dei rappresentanti dell’industria e alcuni del trade – complice il fatto che nella giornata di ieri si è tenuta a Milano un’importante riunione della distribuzione – ma basta ciò a giustificare un premio inutile? È possibile che un’industria avanzata come la nostra non riesca a ridefinire i contorni di questo premio e dell’evento finale di premiazione ? Forse anche il ricambio della presidenza dopo diversi anni potrebbe aiutare.