Le persone fanno la differenza. Ne siamo sempre stati convinti e oggi lo affermiamo con ancora più forza. Ecco perché iniziamo l’anno con lo Speciale Who is Who della Profumeria Italiana, nel quale per ciascuna azienda cosmetica e realtà retail evidenziamo le persone che occupano i ruoli chiave e i momenti più importanti della storia della singola società. Non una mera celebrazione, ma un vero e proprio strumento di lavoro che punta a fotografare i nuovi assetti ed equilibri del canale selettivo. Perché negli ultimi anni di cambiamenti ce ne sono stati, eccome. Pensiamo alla recente nascita di due nuove insegne: la beautic e Naïma, in attesa del nuovo brand che sceglierà Consorzio Arcobaleno. Pensiamo agli avvicendamenti ai vertici delle diverse aziende e divisioni. Pensiamo alle operazioni di integrazione più o meno complesse in atto oggi tra Coty e P&G Prestige e tra Bpi e Shiseido. E ancora pensiamo alle aperture che i retailer sono tornati a realizzare o per lo meno a pianificare e al progetto di certificazione del personale portato avanti da Fenapro per la prima volta in modo trasversale alle insegne e alle aziende cosmetiche. C’è voglia di guardare con fiducia al futuro e per fortuna il mercato risponde in modo positivo. Il secondo semestre dell’anno si è chiuso in modo positivo, con una crescita dell’1,1% (fonte: Npd), seppure in modo meno brillante del 2015 quando, del resto, era letteralmente esploso il fenomeno Dior Sauvage. È vero, gli acquisti natalizi si sono concentrati in due momenti, per i previdenti nel Black Friday, che ha addirittura segnato una crescita dell’8,3% sul 2015, e per i ritardatari nell’ultima settimana a ridosso delle festività, ma tutto ciò dimostra che nei momenti che contano, quando la profumeria torna a investire in comunicazione, il consumatore non la disdegna. Peccato la perda di vista nel quotidiano…