editoriale

Che quello che stiamo vivendo sia un momento di crisi è indubbio, che la situazione sia difficile da prevedere e i suoi effetti ardui da stimare ancora di più. E quindi non ci stupisce che la prima e più immediata azione intrapresa dalle aziende – in modo trasversale in tutti i settori – sia stata di tagliare la comunicazione. Se è un intervento comprensibile e corretto nell’immediato, così come lo sono le proposte di Fenapro di attuare una moratoria dei pagamenti maturati o maturandi e la rinegoziazione della cifra affari concordata con le aziende cosmetiche per il 2020 in funzione dell’evoluzione dell’attuale quadro prospettico dello stato di emergenza, dobbiamo tuttavia ricordarci quanto al contrario sarà importante e anzi cruciale tornare a comunicare una volta che la crisi sarà effettivamente passata. E con ciò non intendiamo dire che sarà semplicemente necessario realizzare nuove spot e campagne adv – perché questo non basterà a convincere un consumatore in preda all’incertezza a comprare i prodotti, anche se nuovi e innovativi, e a far ripartire in consumi – bensì sarà necessario tornare a parlare di valori, quelli in cui la clientela si può riconoscere e identificare e nei quali il trade si dovrà riconoscere per poterli a sua volta trasmetterli. Oggi più che mai il bello e il giusto – come ci racconta il nostro intervistato di cover, Francesco Morace – vanno a braccetto e l’uno non può prescindere dall’altro. Tornate a raccontarlo ai consumatori come ai partner, retail o industria che siano!