La superficie media di una farmacia italiana è poco più di 73 mq, con picchi che raggiungono gli 81 mq nei centri città. Lo afferma il report “Federfarma, La farmacia Italiana 2025” che segnala anche che nel 2024 la categoria igiene e bellezza ha rappresentato l’8,6% del fatturato generato, gli integratori/notificati il 18,7% e il nutrizionale l’1,4%. Che cosa significa tutto questo in termini di spazio? Considerando che la superficie dedicata alla vendita non coincide con quella complessiva perché parte dello spazio deve essere dedicato al magazzino e parte all’erogazione di servizi, ne deriva che lo spazio effettivamente dedicato alla vendita di prodotti di categorie commerciali è esiguo, tanto più considerando che è ripartito tra molteplic tipologie di prodotto. Per questo motivo emerge con ancora più evidenza il fatto che per la farmacia è necessario fare delle scelte, in primo luogo sulle categorie su cui puntare e in secondo luogo sui brand che compongono l’offerta. Così come non ha senso offrire una vasta selezione di integratori per esempio a target sportivo se quell’ambito è già ben presidiato da competitor, perché si rischierebbe di assegnare spazio a prodotti a bassa rotazione riducendo quindi drasticamente la redditività per metro quadrato; allo stesso modo è necessario modulare la proposta di dermocosmetici in modo razionale e coerente con il proprio posizionamento, il proprio bacino di clientela e il potenziale che il punto vendita e il personale sono in grado di esprimere. Non ha senso avere una molteplicità di brand sovrapposti in termini di proposta oppure dal posizionamento prezzo non in linea con la capacità di spesa dei propri clienti/pazienti. Meglio puntare su pochi marchi – anche tre potrebbero bastare – con posizionamento complementare, che insieme possano soddisfare un ampio ventaglio di esigenze. Certo, il punto di partenza è la conoscenza della propria clientela, ma anche la padronanza della dermocosmesi e della sua evoluzione. E chiaramente un monitoraggio costante delle performance di vendita, perché solo analizzando la risposta della clientela è possibile aggiustare il tiro.
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