Una catena della grande distribuzione intende lanciare una nuova insegna di profumeria: Coop Alleanza 3.0. Dopo Esselunga con EsserBella e Gruppo Ali con Unix, di recente venduta a Vallesi, un’altra società che ha il suo core business nella gestione di supermercati e ipermercati si appresta a creare una propria profumeria. Al di là del progetto in sé – conosciamo le competenze del gruppo che ne è promotore e quindi siamo certi della sua serietà – cogliamo l’occasione per qualche riflessione. Perché la profumeria è appetibile per altri player che oggi non la presidiano? Perché la marginalità è sicuramente più elevata di altri comparti e il mercato del beauty complessivamente inteso continua a crescere. Certo questo avviene principalmente sulla scia del successo di e-commerce e monomarca, ma entrambi questi canali sono destinati a stabilizzarsi. Il consumatore premierà i siti in grado di offrirgli il miglior servizio e le insegne monobrand più qualitative e coerenti in termini di strategia, posizionamento e immagine. La profumeria multibrand non è minacciata da tutto ciò a condizione che sappia fare il proprio lavoro dal punto di vista del servizio e della consulenza e non perda di vista il consumatore. In caso contrario, mentre i player del retail selettivo sono tutti presi a ridefinire i propri pesi e ruoli, tra di loro e con l’industria cosmetica, si lascia il campo libero a tutti coloro che, pur da outsider, hanno la voglia e la capacità di emergere.