Che cosa è successo nel mercato del beauty a seguito della pandemia? Quali sono i nuovi equilibri a livello di consumi? È quanto ha analizzato Cosmetica Italia nell’ambito del webinar che si è tenuto oggi dal titolo “Congiuntura, trend e mercati nel settore cosmetico”. Secondo i dati preconsuntivi relativi ai primi sei mesi del 2020 e le previsioni realizzate per il secondo semestre, nel 2020 i consumi beauty interni al Paese sono stimati in calo di quasi dieci punti percentuali attestandosi complessivamente a 9,6 miliardi di euro. L’e-commerce è l’unico canale che ha tratto vantaggio dalla difficile congiuntura, avendo registrato una crescita stimata del 35% a fine 2020. Al contrario soffrono gli altri canali. Il mass market si conferma il primo per volume con un peso superiore al 40% sul totale beauty pur avendo registrato una perdita dell’1,7%. Il secondo canale è la farmacia, che ha sorpassato il selettivo, pur perdendo un 2% in termini di giro d’affari. Al terzo posto la profumeria per la quale si stima una perdita del 24% rispetto allo scorso anno. L’acconciatura professionale subisce un decremento del 29%, l’estetica del 28,3%, l’erboristeria del 25% e le vendite dirette (porta a porta e corrispondenza) del 30%. “Il canale selettivo è quello che più di tutti, negli ultimi anni, ha evidenziato contraddizioni e perplessità da parte degli operatori: la crisi pandemica, complice la chiusura di molti esercizi e la frenata delle frequentazioni, ha indebolito ulteriormente la tenuta del canale. Infatti, la mancanza di liquidità, legata dalla prolungata chiusura dei punti vendita, conferma le problematiche anche per le imprese specializzate nel canale selettivo con ovvie difficoltà di recupero dei valori storici. Si confermano problemi sulle scadenze dei prodotti, con criticità sui resi. I consumatori sono ancora orientati verso i canali specializzati in casa e toilette, oltre alle piattaforme online. Il ritorno della clientela verso la normalità avviene al termine dell’estate, anche se preoccupano i rischi di chiusure definitive. Difficilmente, comunque, si ritornerà ai livelli pre-crisi per un canale che nel primo semestre 2020 ha registrato una contrazione di oltre 38 punti percentuali e che perde il 15% nella seconda parte dell’anno, per un valore del mercato stimato attorno ai 1.600 milioni di euro, che fa perdere la seconda posizione nella ripartizione dei consumi a favore del canale farmacia. Prosegue la forte pressione dei prezzi che sostengono i valori del sellout ma non consentono proiezioni ottimistiche sull’evoluzione del canale. Si confermano tuttavia gli sforzi e le importanti attività di sostegno della selettività nel canale da parte delle imprese specializzate che, a cavallo della crisi, hanno avviato strategie di supporto al retail e sensibilizzazione della clientela. Si registrano infatti significativi programmi promozionali che preludono ai numerosi lanci previsti nell’autunno 2020. Qualche spiraglio di ottimismo si segnala per quelli che potrebbero essere gli incrementi di vendita nel periodo natalizio, auspicando che i consumatori non siano costretti ad un ulteriore rallentamento dalle frequentazioni a causa di una non augurabile ripresa dei contagi” si legge nell’analisi Congiunturale di Cosmetica Italia.