Realizzato con cadenza annuale a partire dai bilanci di esercizio depositati dalle singole aziende (società a responsabilità limitata, società per azioni, società in accomandita per azioni, società consortili ecc.) all’Ufficio del registro imprese presso la Camera di Commercio, l’analisi punta individuare degli indicatori di performance confrontabili tra le diverse realtà distributive. In particolare l’edizione 2012 del rapporto prende in analisi 115 ragioni sociali che sviluppano un fatturato di 2,230 miliardi di euro, in crescita del 2,5% sull’anno precedente, a fronte di costi della produzione pari a 2,170 miliardi di euro. Il margine di primo livello è del 37,48%, in netta crescita rispetto al 31,68% dell’anno precedente. Il valore dei magazzini per le 112 ragioni sociali che hanno pubblicato il dato è pari a 336,062 milioni di euro. Prendendo in considerazione solo i dati confrontabili tra i due anni (pari a 108 ragioni sociali) la cifra diminuisce a 327,290 milioni di euro nel 2012, contro i 351,528 del 2011. Il dato cambia del tutto fisionomia se, invece, si esclude dall’analisi Limoni. In tal caso il magazzino si mantiene sostanzialmente stabile: è pari a 284,346 milioni di euro nel 2012 ed era di 286,770 milioni di euro nel 2011. Per quanto riguarda i crediti dei fornitori(analisi che nello specifico coinvolge 107 ragioni sociali) ammontano a 382,327 milioni di euro, pari a una media di 104 giorni. Considerando solo le 97 realtà confrontabili, il valore si attesta a 362,970 milioni di euro per 103 giorni, contro i 388,236 milioni di euro per 106 dell’anno precedente. Ancora una volta escludendo Limoni la cifra si ridimensiona, diventa infatti pari a 288,688 milioni di euro per 92 giorni, contro i 293,753 per 94 giorni del periodo precedente. I giorni medi di pagamento sono quindi, non vendita, in leggera diminuzione.Su un numero complessivo di 115 ragioni sociali, infine, sono 22 quelle che chiudono il 2012 con un risultato ante imposte negativo, in alcuni casi si tratta di pochi euro in altri di alcuni milioni, come nel caso di Limoni e Marionnaud.
NB: come già lo scorso anno, non è inclusa nell’analisi Sephora che in Italia presenta un bilancio consolidato con Lvmh, società cui fanno capo sia la moda e la pelletteria (con i marchi Louis Vuitton, Celine e Berluti) sia la cosmetica (con i brand Dior, Guerlain, Kenzo, Givenchy e Fendi). Complessivamente il valore della produzione è pari a 713,030 milioni di euro, contro i 676,103 milioni del 2011, e i costi della produzione 637,018 milioni di euro (erano 591,972 milioni di euro l’anno precedente). Il risultato ante imposte è di 82,624 milioni di euro. Anche La Gardenia non è compresa nella nostra indagine, in quanto il bilancio non era ancora stato registrato da Cerved Group al momento della chiusura dell’articolo (avvenuta l’11 novembre). Precisiamo, inoltre, che nell’analisi è presa in considerazione tutta Dmo, la cui attività è solo in parte realizzata nel canale selettivo. La società, infatti, dispone di più insegne: Beauty Star (profumeria), Cad, Determarket e Target (casa toilette) e Isola dei Tesori (alimentazione e cura degli ani-mali domestici).
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