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L'home page del sito di Chiara Ferragni Collection

Serendipity, la società a cui fa capo il marchio Chiara Ferragni Collection, cambia assetto e si appresta a entrare in nuove categorie di prodotto, tra cui il beauty. I principali quotidiani italiani hanno, infatti, pubblicato i resoconti dei verbali del consiglio di amministrazione e dell’assemblea di Serendipity svoltisi lo scorso luglio dai quali emerge che “si è così consumata una rottura tra la famiglia Morgese proprietaria di Mofra, che produce calzature e accessori Chiara Ferragni e che, nello stesso tempo, è azionista di Serendipity, la società che gestisce il marchio Chiara Ferragni Collection: in luglio ha approvato a maggioranza — e con l’opposizione dei soci di minoranza — un nuovo piano industriale che prevede la chiusura della licenza con la stessa Mofra (con il pagamento di una penale di 4 milioni di euro), il passaggio della licenza a Swinger International, un allargamento della gamma prodotti e la gestione diretta dell’e-commerce. Oltre a un contestuale aumento di capitale a titolo oneroso a 3,5 milioni di euro (dall’attuale paria poco più di 15mila euro) ‘al fine di reperire le risorse finanziarie per realizzare il nuovo piano industriale della società’. Tra il 2017 e il 2019 il fatturato di Serendipity è sceso da 1 milione e 685 mila euro a poco più di 1 milione, mentre gli utili del 2017 (273mila euro) sono diventati una perdita di oltre 500 mila euro nel 2019. Anche il patrimonio netto è sceso dal milione e 192mila euro del 2018 a poco più di 670 mila euro nel 2019. Il tutto mentre la notorietà del marchio Chiara Ferragni, valutato vicino ai 40 milioni di euro, era invece in forte ascesa. E, infatti, mentre Serendipity fletteva, le altre due società che fanno capo a Ferragni aumentano fatturato e utili: 6,4 milioni con 450mila euro di profitti per Tbs Crew (marchio The blond salad) e 11,3 milioni di ricavi con 5 milioni di utili netti per Sisterhood (ideazione di campagne pubblicitarie)”. L’approdo nel beauty rientrerebbe nell’allargamento della gamma prodotti prevista dal nuovo piano industriale, che riguarderebbe anche l’eyewear e la telefonia.