Admenta-Phoenix: si avvicina il closing
Una schermata dal sito web di Admenta

Admenta-Phoenix: si avvicina il closing. L’operazione era stata avviata nel luglio dello scorso anno. In particolare, secondo quanto annunciato allora in una nota stampa: “Phoenix group rileverà dunque le società/attività di McKesson in Belgio, Francia, Irlanda, Italia, Portogallo e Slovenia, così come le quote di minoranza della joint venture in Brocacef Groep nei Paesi Bassi e la sua sede europea in Germania, dopo aver ottenuto, come di consueto, l’approvazione da parte delle Autorità Anti-Trust competenti. In Italia, a seguito dell’operazione, le attività di Admenta, rappresentate nella distribuzione intermedia con due centri di distribuzione in Lombardia ed Emilia-Romagna e dalla gestione di 219 Farmacie municipalizzate di diverse e importanti città del Centro-Nord Italia, a cui si affiancano 45 Farmacie in franchising, creeranno il presupposto per un’aggregazione con le attività del Gruppo Comifar con un fatturato consolidato in Italia di circa 3 miliardi. L’integrazione, attraverso le sinergie tra le attività esistenti, contribuirà all’ulteriore sviluppo e consolidamento dei servizi offerti dalle Farmacie, quale punto di riferimento e presidio sanitario diffuso sul territorio a beneficio dei cittadini. ‘L’operazione, di grande rilevanza a livello internazionale’ ha commentato Mauro Giombini, Executive Chairman del Gruppo Comifar, ‘porterà nel nostro Paese un deciso rafforzamento di tutto l’ecosistema italiano della distribuzione dei farmaci, generando valore aggiunto per le Farmacie, i loro clienti e più in generale per tutti gli stakeholder, rappresentando un importante tassello per l’evoluzione del settore in una ottica di digitalizzazione sempre più sviluppata. L’integrazione garantirà una crescita solida e sostenibile di tutto il settore sanitario, fondata su una creazione di valore etica e con uno sguardo rivolto ai bisogni delle attuali e prossime generazioni”. Secondo quanto pubblicato oggi da Il Sole 24 Ore il closing dell’operazione sarà completato entro la prossima primavera e, secondo quanto scrive il quotidiano finanziario: “I comuni detengono una quota di minoranza delle società farmaceutiche cittadine, intorno al 20%. Quindi dovranno valutare se mantenere inalterata la loro partecipazione, con il nuovo azionista di riferimento, o se pensare di uscire”.