Lumson

Lumson conserva intatto il suo lato più umano: il rispetto della tradizione, il legame con il territorio, l’attenzione al benessere dei dipendenti e dei collaboratori. “54% donne, 46% uomini, Lumson oggi ha al suo interno una popolazione aziendale con un’età media pari a 32 anni; i dipendenti attraverso le job rotation interne hanno la possibilità di sperimentarsi in nuovi ruoli e aree aziendali ed essere coinvolti in percorsi di crescita attraverso l’affiancamento a colleghi esperti. Le recenti vicende dimostrano la spiccata attenzione dell’azienda alle proprie persone e al territorio. Con la celerità nel prendere le decisioni che la contraddistingue, Lumson ha pensato immediatamente a come approcciare allo scenario della pandemia che tutti noi conosciamo: l’incremento temporaneo della produzione di packaging per la realizzazione di flaconi per gel disinfettante non solo ha contribuito alla continuità produttiva, ma ha consentito anche di dare un contributo solidale a sostegno delle strutture sanitarie e degli operatori.
Stesso approccio l’azienda lo ha dimostrato al suo interno: tante iniziative e attività sono state realizzate a tutela dei dipendenti e delle loro famiglie, a cominciare dallo smart working” – si legge nella nota stampa. In sole 48h sono state attivate 70 postazioni per il lavoro agile destinate a quei ruoli che potevano prestare la propria attività lavorativa a distanza. La direzione aziendale, tra l’altro, ha promosso e ha prolungato da subito la possibilità di lavorare da casa, anticipando quanto previsto dallo stato di emergenza che il Governo attualmente ha prolungato. “Lo smart working se da un lato è una necessità in un periodo storico particolare, rappresenta a tutti gli effetti per Lumson un passo importante verso una “nuova concezione” di lavoro legata al raggiungimento degli obiettivi, alla flessibilità oraria, all’autonomia, alla fiducia e al senso di responsabilità. L’azienda ha deciso di dare continuità a questa modalità di lavoro partecipando nel mese di aprile al Bando Smart Working promosso da Regione Lombardia e ottenendo il finanziamento per la realizzazione di un progetto ad hoc. Tale decisione nasce dalla consapevolezza che questo è un modo di lavorare che fa bene alle aziende – è dimostrato che gli smart worker producono in media il 20% in più rispetto a coloro che lavorando fisicamente in azienda – e alle persone, generando benessere per loro stessi e per le famiglie” – prosegue la nota stampa. Lo smart working è solo l’ultima delle tante iniziative che l’azienda aveva e ha implementato nell’ottica del cosiddetto work life balance: l’introduzione dell’orario flessibile che dà ai dipendenti la possibilità, ad esempio, di accompagnare i bambini a scuola e di poter conciliare meglio vita privata e lavoro; il contributo economico elargito dall’azienda ogni anno per supportare la famiglia nel sostenere i costi per i centri estivi dei propri figli e che consente di scegliere tra diverse strutture; la possibilità di convertire il premio di produzione collettivo in welfare aziendale accedendo ad un’apposita piattaforma. Tramite la stessa, ogni dipendente può scegliere tra le soluzioni di welfare aziendale proposte quelle più rispondenti alle proprie esigenze e necessità. Di pari passo alla ri-organizzazione del lavoro all’insegna di una maggior flessibilità e di servizi rivolti ai dipendenti, Lumson ha fatto molto anche in termini di digitalizzazione. L’azienda ha e sta adottando una serie di strumenti digitali a partire da web-conference, webinar, e-learning, e-recruiting per mantenere vivo il contatto, seppur virtuale, con candidati, clienti e fornitori e per continuare la sua corsa verso un futuro che deve trovarci pronti a reinventarci nei modi e negli strumenti. “Tecnologie indispensabili anche per il futuro, che tuttavia non possono sostituire il valore delle relazioni umane” – precisa il presidente Matteo Moretti. Last but not least: la formazione. “Leva strategica per lo sviluppo di competenze e per il consolidamento di expertise, la formazione continua ad essere una delle priorità dell’azienda. Nuove modalità di apprendimento – virtual class, e-learning, pillole formative – si integrano a quelle esistenti per sviluppare quella cultura dell’eccellenza e della gestione della diversità, fondamentali per un’azienda in espansione e dalla vocazione internazionale. Diversità, inclusione, accoglienza sono vissute da Lumson come un patrimonio e come fulcro di nuovi modelli inclusivi e partecipativi” – conclude la nota stampa.