Febea lancia il Plastic Act

Come il lockdown ha cambiato le abitudini degli italiani e gli equilibri dei canali del mercato cosmetico: è quanto ha voluto analizzare lo studio realizzato da Up Marketing, agenzia di marketing che aiuta dal 2014 centri estetici e protagoniste del mondo beauty a crescere e ad aumentare il proprio fatturato, e Marketers, movimento italiano di imprenditori digitali. Secondo il report il comparto ha registrato un calo dell’11% del fatturato che nel 2020 si è attestato sui 686 milioni di euro. In particolare nei primi sei mesi del 2020 il mondo dell’estetica ha avuto una perdita del 47% (pari a 63 milioni di euro) analoga a quella dell’acconciatura (pari a 157 milioni di euro). Dati negativi anche per erboristeria (-40% per un totale di 134 milioni), profumeria (-38,5% per un totale di 520 milioni) e vendite dirette hanno subito una perdita del -35% pari a 155 milioni. Tra i tanti effetti della pandemia e dei lockdown, il report ha evidenziato come sono diminuiti i trattamenti che implicano un impegno lungo, come i percorsi dimagranti e altri trattamenti specifici che prevedono diverse sedute presso l’estetista di fiducia (come l’epilazione laser). È invece in crescita l’attenzione per i trattamenti orientati al relax e alla cura di sé stessi a 360 gradi. È anche aumentata la richiesta di estetica di base, come cerette ed epilazione. Il lockdown, inoltre, ha accresciuto i volumi dell’e-commerce, che sono quasi quadruplicati nei primi 6 mesi del 2020: da Gennaio a Giugno 2020 il mercato dell’online ha registrato un +38,8%, unico incremento positivo dei consumi nel settore. La crescita degli e-consumer durante il lockdown ha generato 2 milioni di euro. Gli acquisti online degli italiani sembrano orientati verso prodotti per l’igiene e la cura della persona (44%), un’occasione perfetta per tutti i centri estetici che vogliono implementare i propri negozi online per la vendita diretta di prodotti. Quindi, se da un lato il volume di fatturato per i centri estetici è calato in generale, quello relativo all’e-commerce è aumentato notevolmente, un cambiamento da tenere in considerazione. “Il successo dell’e-commerce riscontrato nel corso del 2020 non è però da interpretare come un invito, per chi ha un centro estetico, ad aprire un e-commerce inteso nel senso più tradizionale – spiega Tony Balbi, ceo e co-fondatore di Up Marketing – Infatti la gestione di un e-commerce (il che include anche la sua promozione, senza la quale il portale non potrebbe ottenere vendite) si configura come un’attività a parte rispetto all’attività di un centro estetico e, nella maggior parte dei casi, non è compatibile, sia per fattori economici che logistici”. Quali sono le implicazioni (e le opportunità), in questo periodo, per i centri estetici? Il report ha evidenziato come le soluzioni di vendita online che in piena pandemia hanno avuto maggiore successo sono attribuibili a vendite online ristrette, ovvero vendite da parte di centri estetici direttamente alla propria clientela. L’idea vincente è stata quella di agevolare l’acquisto di prodotti da parte delle clienti attraverso canali come Whatsapp, Gruppi Facebook o una vetrina su Instagram o Facebook Shop, così da mantenere un filo diretto con loro. Ancora, un’altra idea vincente è stata quella di creare dei format di contenuto in cui i centri estetici, tramite degli interventi in diretta sui propri canali social, parlano di uno specifico problema (ad esempio, legato alla cura della pelle o alla beauty routine per il corpo) con figure autorevoli, proponendo trattamenti specifici a un gruppo privato, da fare a casa in totale sicurezza.